Notaresco è un piccolo e suggestivo comune abruzzese della provincia di Teramo, situato tra dolci colline da cui si può ammirare il mare, da un lato, e il Gran Sasso, dall’altro. Fu non distante dal paese che nel 2009 iniziò l’avventura di Opperbacco, birrificio nato dallo spirito imprenditoriale di Luigi Recchiuti. Nei terreni di famiglia Luigi recuperò un’antica stalla, risalente al 1965, e la ristrutturò con l’idea di trasformarla nella sede del birrificio. I 450 metri quadrati della stalla si sviluppavano in tre spazi stretti e lunghi: i due laterali ospitavano il bestiame, quello centrale veniva usato per il passaggio del carro con il fieno. Questa struttura fu mantenuta, tanto che un corridoio laterale fu adibito alla produzione, con l’installazione della sala cottura e dei fermentatori, e l’altro allo stoccaggio delle materie prime. La disposizione non è stata sostanzialmente alterata negli anni, rendendo Oppebacco un birrificio con uno sviluppo spaziale molto peculiare.
Sin dagli esordi Opperbacco cominciò a farsi notare per l’ottimo livello delle sue birre. Inizialmente la produzione si orientò verso gli stili del Belgio, soprattutto per la predilezione di Luigi per le birre locali, che aveva importato a lungo in Italia. In quella fase non mancarono tuttavia le sperimentazioni e l’idea di fondere tipologie diverse, prendendo il meglio dalle diverse scuole brassicole. L’avvento in Italia delle prime birre luppolate di stampo americano spinsero Luigi a indagare anche questo segmento produttivo, cercando soluzioni stilistiche che spesso anticiparono le tendenze del mercato.
Negli anni la gamma di Opperbacco si è arricchita di produzioni diverse e di linee parallele. Fondamentale fu la nascita della gamma Evoluzioni, che già nel nome segnò una fase inedita per il birrificio: nuove birre, legate ora al territorio, ora alle generose luppolature in stile statunitense. Estremamente importante fu anche il lancio delle linee Nature e Abruxensis, con cui Opperbacco ottenne rapidamente una posizione di rilievo in Italia nella produzione di fermentazioni non convenzionali, birre acide e Italian Grape Ale.
L’ultima novità di Opperbacco è la linea (R)evoluzioni, che riprende il percorso della sperimentazione con birre one shot, destinate a indagare le tendenze del momento con basse fermentazioni e Hazy IPA. Come birraio, Luigi Recchuiti ritiene indispensabile aggiornarsi continuamente, seguendo sì i trend del mercato, ma soprattutto la propria passione e la propria curiosità.
Con le sue birre Opperbacco ha ottenuto riconoscimenti in diversi concorsi, come Birra dell’anno di Unionbirra e IGA Beer Challenge.
Opperbacco ha abbracciato il progetto Open Hub con curiosità ed entusiasmo, considerandolo molto sfidante sia in termini commerciali che produttivi. La tecnologia dell’impianto produttivo pone le condizioni per confrontarsi con soluzioni innovative, come quelle imposte per la luppolatura a freddo. C’è grande fiducia nel progetto e nella squadra allestita da Baladin per Open Hub.
Nato da una famiglia di agricoltori, Luigi Recchiuti trascorse l'infanzia nella campagna di Notaresco, in provincia di Teramo. Dopo la laurea in scienze agrarie, Luigi cercò la propria strada, lavorando in diversi settori senza trovare una vera e propria vocazione. La svolta arrivò quasi per caso quando scoprì il mondo delle birre artigianali: quell’incontro fece scoccare la scintilla che avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Subito Luigi si appassionò alla produzione, dedicandosi all’homebrewing pur tra mille difficoltà. Dall’acquisto delle materie prime alla prima produzione casalinga passò quasi un anno, ma da quel momento fu amore totale. Eravamo ancora a cavallo tra i due millenni e sarebbero passati diversi anni prima della nascita di Opperbacco.
Nel frattempo però Luigi non si dedicò solo all’homebrewing, ma si convinse ad aprire l’Agripub, un pub ospitato in una vecchia cascina di famiglia. All’inizio il locale fu condotto in maniera totalmente familiare: Luigi e la suocera si occupavano della cucina, la moglie della sala. La selezione birraria dell’Agripub era molto particolare, perché incentrata principalmente su birre belghe, che Luigi andava ad acquistare direttamente in loco durante i suoi tanti viaggi in Europa. Inoltre ogni tanto proponeva gratuitamente in assaggio ai clienti le sue birre prodotte in casa, cominciando a farsi conoscere anche per le sue doti come homebrewer. Il passo successivo fu quasi automatico: nel 2004, insieme ad altri soci, Luigi avviò una società di importazione e distribuzione di birre, che si rivelò pionieristica in Italia per la vendita online.
La vera vocazione di Luigi Recchiuti rimaneva però la produzione. L’idea di aprire un birrificio era stata accantonata per motivi economici, ma gli incontri che ebbe con diversi operatori del settore negli anni successivi lo convinsero a riprovarci. Trovò un artigiano disposto a costruire un impianto a un costo accessibile e decise di rimettere a nuovo una vecchia stalla di famiglia, che avrebbe ospitato il birrificio. All’inizio del 2009 tutto fu pronto per la prima cotta: l’avventura di Opperbacco era ufficialmente cominciata.
Negli anni Luigi Recchuiti ha dimostrato non solo il suo talento come birraio, ma anche la sua propensione alla sperimentazione, all’aggiornamento professionale e a un approccio serio e curioso alla produzione. Rimane una persona eccezionalmente umile, concentrandosi sempre sul miglioramento continuo e sulla qualità delle sue creazioni. È stato incoronato Birraio dell’anno nell’edizione 2021 del concorso.
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