La storia di Birra Perugia comincia nel lontano 1875, quando il marchio cominciò a produrre nel cuore della città. Negli anni raggiunse una certa importanza, prima di essere acquisito da Peroni, che decise di cessarne l’attività nel 1927 lasciando un vuoto nella tradizione brassicola perugina. Nel 2013 però tornò in vita in chiave artigianale grazie a un gruppo di amici, tra cui la birraia Luana Meola e il giornalista Antonio Boco, accomunati dalla passione per la birra e l'amore per le proprie radici. Poco tempo prima, infatti, in maniera alquanto casuale, Antonio era venuto a sapere che il marchio era libero e quindi rilevabile. La scoperta accese la scintilla: insieme a Luana, che nel frattempo stava approfondendo la sua conoscenza della birra con un master universitario, decisero di lanciarsi in un'entusiasmante operazione di recupero in ottica moderna.
La nuova vita di Birra Perugia si sviluppò con una chiara filosofia produttiva, definita da un intreccio tra rispetto per il passato e sguardo verso il futuro. Il birrificio non si limita a replicare gli stili tradizionali, ma li reinterpreta con creatività e personalità per ottenere birre equilibrate e bevibili, capaci di esprimere sia intensità che eleganza. Nella gamma di Birra Perugia non si ricercano eccessi, né nella luppolatura, né negli ingredienti o nella gradazione alcolica, ma piuttosto un'armonia di sapori che esalti le caratteristiche di ogni prodotto. L’ammiraglia Calibro 7, ad esempio, è un’American Pale Aleche segue questa impostazione, grazie alla quale è diventata una delle birre più rappresentative del birrificio.
Nell’identità di Birra Perugia è centrale il legame con il territorio. Il birrificio collabora attivamente con diverse realtà locali, utilizzando spesso materie prime di prossimità, come il grano antico e il luppolo umbro, o lavorando in partnership con cantine della zona per affinare alcune birre, come i Barley Wine. Nel 2019 Birra Perugia ha raggiunto un importante traguardo nella sua evoluzione, trasferendosi in una nuova sede più ampia e dotata di una tap room, dove i clienti possono gustare le birre direttamente a contatto con l’impianto di produzione.
Nel 2016 Birra Perugia ha conquistato il trofeo Birraio dell’anno di Unionbirrai. Negli anni le birre hanno ottenuto diverse medaglie allo European Beer Star e in altri concorsi internazionali.
Birra Perugia ripone grandi aspettative nel progetto Open Hub, perché lo considera uno strumento importante per diffondere ulteriormente la cultura della birra artigianale in Italia e ampliarne il mercato. L’azienda ritiene infatti che per far crescere il settore occorra intercettare nuovi consumatori, indagando canali commerciali che fino a oggi sono stati toccati solo marginalmente. In Open Hub, infatti, vede vantaggi destinati a ripercuotersi su tutto il comparto artigianale. La fiducia nasce anche dalla scelta di Baladin di coinvolgere stimati professionisti in ogni aspetto del progetto.
Campana di nascita ma umbra d’adozione e laureata in Scienze Statistiche, Luana Meola si avvicina al mondo della birra grazie alla sua passione per il vino. Dopo un percorso formativo come sommelier ed esperienze lavorative nel settore, viene rapita totalmente dal mondo delle birre artigianali, convincedosi ad approfondire le proprie competenze in materia dopo qualche esperienza di birrificazione casalinga. Si trasferisce a Perugia, città all’avanguardia nella ricerca e formazione a tema, per frequentare un master universitario in tecnologie birrarie presso il CERB. Una scelta davvero indovinata, perché non solo il corso le permette di acquisire un know how fondamentale nella produzione brassicola, ma si rivelerà anche il primo passo verso una professione, quella di birraia, che mai avrebbe immaginato di svolgere in vita sua.
In questo percorso un momento fondamentale è rappresentato dall’incontro con Antonio Boco, giornalista e anch’egli grande appassionato di vino. È lui a coinvolgere Luana nella rinascita dell’antico marchio Birra Perugia, che decidono di rilevare al fine di rilanciarlo in chiave artigianale. Così comincia ufficialmente l’esperienza di Luana come birraia, non prima di un tirocinio in un birrificio italiano. Luana comincia a produrre birra con un’idea ben precisa: creare birre facili da bere ma riconoscibili, ispirate alle tradizioni brassicole ma opportunamente riviste all’occorrenza. Fondamentale è dare un’identità a ogni prodotto, in modo da renderlo inconfondibile nonostante le variazioni di ricetta che possono succedersi di volta in volta.
Da diversi anni ad affiancare Luana in sala cottura c’è Luca Maestrini, forte di un importante percorso formativo alle spalle. La collaborazione tra i due è caratterizzata da una perfetta armonia tra creatività ed equilibrio, intensità e delicatezza espressiva. Questa sinergia è la chiave del successo Birra Perugia, che con le sue birre riesce a combinare tradizione e innovazione. Nella visione di entrambi non c’è particolare predilezione per le birre estreme, preferendo dare spazio a prodotti capaci di esprimere equilibrio e riconoscibilità.
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